Ogni volta che leggo delle notizie, oppure vedo dei documentari sui fatti dell’undici settembre, ovvero documenti che normalmente danno versioni in netto contrasto con le teorie ufficiali, vengo sempre preso da un senso di disorientamento. Il denominatore comune di questo tipo di notizie, sono di matrice definita dei suoi detrattori come “complottista”, overo sono documenti dove si teorizza che alcune uomini che detengono molto potere negli USA abbiano “macchinato” l’attacco alle torri e al Pentagono come scusa per poter poi, con l’appoggio delle masse, attaccare l’Afganistan e l’Iraq.
Devo dire che le prime volte che sentivo queste argomentazioni, erano di carattere molto scandalistico, e suscitavano in me da una parte la curiosità e la voglia di poter “svelare” qualche mistero dei nostri tempi (vedi New century American), ma poi, passato l’entusiasmo iniziale, solitamente archiviavo inconsciamente queste informazioni come troppo crude, spietate, troppo.. anche per le menti umane più perverse e pericolose del mondo.
Con il passare del tempo, i documenti si sono fatti sempre più ogettivi, più scentifici e numerosi, fino a potersi raccogliere oggi come una cultura vera e propria di ipotesi e ricerche, anche per il fenomeno crescente del giornalismo investigatigativo, raccogliendo quidi nuovi elementi, diversi punti di vista e nuove fonti e interpretazioni.
Quando ho scaricato e mi sono preso 2 d’ore di termpo per guardare questo documentario, avevo la sensazione di ritrovarmi a sentire cosa già sentite e di trovarmi poi nella stessa situazione già vissuta altre volte, il motivo per cui ho deciso di vederlo è la presenza di un personaggio che stimo davvero molto : Dario Fo (beh, un premio Nobel Italiano probabilmente è stimabile almeno da moltissimi italiani).
Il racconto del documentario “Zero-Inchiesta sull’ 11 settembre” di Giulietto Chiesa è interessante, sicuramente da vedere.
Dopo la presentazione di questo documentario c’è la presentazione del libro di Webster Griffin Tarpley : “La Fabbrica del Terrore Made in Usa: Origini e obiettivi dell’11 settembre“.
Questa presentazione mi ha davvero scosso, forse quanto, se non di più, i primi documenti sull’ undici settembre: propone una teoria tutta interna; un golpe, con tanto di nomi e metodi, di obiettivi e strategie di quel giorno funesto.
Un filo conduttore che parte dalla germania nazista fino all’iraq, ma anche verso il futuro, tra Iran e Russia, in piena terza guerra mondiale dove dichiara e descrive almeno 2 casi dove abbiamo rischiato un nuovo lancio di bomba atomica.
Diverse domande, molto interessanti, alla fine del dibattito mettono in luce una teoria che mostra di essere approfondita e l’autore prende le distanze da altre teorie complottistiche deliranti.
In alcuni momenti penso: ma non sarà delirio anche il suo?
Di Particolare interesse, ho trovato il paragone macchiavellico con le attuali oligarchie e il parallelo tra il moderno impero anglo-americano e altri imperi del passato,quello Romano e quello Spagnolo, dove sono più le lotte di potere interno a sciogliere gli imperi, che non i nemici esterni.
Quale posizione prendere?
Certo che il veder complotti complica le cose, ma non sono forse cose davvero complicate?
Studiando la storia, spesso ci si accorge quanto diversa è la percezione delle persone coinvolte in prima persona, e dei lettori che leggono la storia sui libri, quando la storia è diversa se letta da libri che provengono da culture diverse, che è ancora diversa dal vissuto…
Alla fine rimango comunque attonito ma più consapevole, mi risuona la citazione di Gramsci: “Bisogna procedere con il pessimismo dell’Intelligenza e l’ottimismo della Volontà”